Chemioterapia: benefici e danni
Una domanda che viene posta frequentemente agli operatori sanitari riguardo alla gestione del cancro. In effetti, la chemioterapia ha i suoi vantaggi ei suoi svantaggi. E questo è il nostro argomento di oggi.
Benefici della chemioterapia:
La chemioterapia uccide il tumore maligno primario. Limita la diffusione delle cellule tumorali ad altre parti del corpo. Le radiazioni localizzate in un singolo sito del corpo non possono uccidere le cellule maligne distanti. Pertanto la chemioterapia prolunga la durata della vita del paziente. Inoltre la chemioterapia può ridurre le dimensioni del tumore in modo che l’intervento chirurgico sia molto più semplice per il chirurgo e il paziente.
La chemioterapia può aiutare ad alleviare i sintomi di un cancro avanzato, come il dolore. Questo si chiama chemioterapia palliativa.
Ma ci sono anche danni dovuti all’uso della chemioterapia.
Danni della chemioterapia:
Ci sono tossicità acuta ea lungo termine.
La tossicità acuta include:
1. Soppressione del midollo osseo.
È la tossicità acuta più comune e più grave. (Il midollo osseo è l’industria che produce tutte le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Con un basso numero di globuli bianchi, il paziente è soggetto a infezioni. Se si verifica la febbre, è considerata un’emergenza medica.
Con una conta piastrinica bassa, il paziente è soggetto a tendenza al sanguinamento.
Ecco perché è fondamentale controllare frequentemente l’emocromo durante un trattamento chemioterapico.
2. Tossicità gastrointestinale:
Può manifestarsi sotto forma di nausea, vomito, stomatite e diarrea. La gestione includerà analgesici e il mantenimento di un livello di idratazione adeguato.
3. Tossicità neurologica:
Il paclitaxel, un agente chemioterapico, provoca neuropatia sensoriale periferica.
4. Tossicità cutanea:
Possono verificarsi eruzioni cutanee, fotosensibilità e perdita di capelli.
5. Tossicità genito-urinaria:
Possono verificarsi danni renali. La ciclofosfamide (in dosi elevate) può causare cistite emorragica.
6. Ipersensibilità:
Tra gli agenti utilizzati nella gestione del cancro al seno, i taxani hanno la più alta incidenza. I taxani includono paclitaxel (Taxol) e docetaxel (Taxotere). Per ridurre l’ipersensibilità, viene utilizzata una premedicazione con corticosteroidi, difenidramina e antagonisti dell’istamina.
La tossicità a lungo termine include:
1. Menopausa precoce:
La chemioterapia provoca l’ablazione ovarica. Pertanto porta alla menopausa precoce.
2. Cardiomiopatia
3. Malignità secondaria:
Il rischio era particolarmente elevato per le pazienti trattate con melfalan (un farmaco non più utilizzato nel trattamento del cancro al seno).
Chemioterapia: benefici e danni